
In caso di separazione o divorzio, uno degli aspetti più delicati riguarda l’assegno di mantenimento, cioè il contributo economico che uno dei coniugi deve versare all’altro, o ai figli, per garantire un tenore di vita dignitoso.
Ma come si calcola l’importo dell’assegno? E in quali casi può essere modificato o persino decadere? In questo articolo ti spieghiamo tutto in modo chiaro, pratico e aggiornato.
⚖️ 1. Cos’è l’assegno di mantenimento?
È il contributo economico stabilito dal giudice (o concordato tra le parti) in sede di:
- separazione legale
- divorzio
- cessazione di convivenza con figli
Serve a garantire il sostentamento dell’ex coniuge economicamente più debole e/o dei figli, minori o non autosufficienti.
🧮 2. Come si calcola l’assegno di mantenimento?
Non esiste una formula matematica fissa, ma il giudice valuta diversi fattori:
Per i figli:
- Reddito e patrimonio di entrambi i genitori
- Tempo di permanenza dei figli con ciascun genitore
- Età e bisogni dei figli (scuola, salute, attività extrascolastiche)
- Tenore di vita goduto in costanza di convivenza
Per l’ex coniuge:
- Durata del matrimonio
- Condizioni economiche di ciascun coniuge
- Capacità lavorativa e possibilità di mantenersi da solo
- Contributo dato alla famiglia durante il matrimonio
👉 In alcuni tribunali si utilizza un criterio orientativo pari al 30% della differenza di reddito tra i due coniugi, ma resta solo un riferimento e non una regola fissa.
📉 3. Quando può decadere l’assegno di mantenimento?
L’assegno non è per sempre. Ci sono casi in cui cessa o viene ridotto:
👶 Assegno per i figli:
Decade quando:
- Il figlio raggiunge l’autosufficienza economica
- Rifiuta senza motivo valido opportunità lavorative
- Ha reddito proprio sufficiente o forma una nuova famiglia
❗Nota: la maggiore età non fa decadere automaticamente il diritto.
❤️ Assegno per l’ex coniuge:
Decade o si riduce quando:
- L’ex coniuge inizia una nuova convivenza stabile o si risposa
- Trova un lavoro che lo rende economicamente indipendente
- Ci sono cambiamenti sostanziali nella situazione economica dell’altro coniuge (es. perdita del lavoro)
🔁 4. Posso chiedere una modifica dell’assegno?
Sì, in qualsiasi momento, se ci sono cambiamenti significativi nella situazione economica o familiare (es. perdita o aumento di reddito, nuovi figli, problemi di salute, ecc.).
La richiesta va fatta tramite ricorso al tribunale, e il giudice valuterà se aumentare, ridurre o revocare l’assegno.
❓5. Cosa succede se l’assegno non viene pagato?
Chi non versa l’assegno di mantenimento:
- può essere denunciato penalmente per violazione degli obblighi familiari (art. 570 c.p.)
- può subire un pignoramento su stipendio o conto corrente
- rischia l’esecuzione forzata tramite ufficiale giudiziario
📌 Il beneficiario può far valere il proprio diritto anche senza un avvocato, ma è sempre consigliata l’assistenza legale.
👨⚖️ Conclusione
L’assegno di mantenimento è uno strumento fondamentale per tutelare i membri più fragili della famiglia dopo una separazione. Tuttavia:
- ogni caso è diverso, e va valutato nel concreto
- è sempre possibile modificarlo o farlo cessare, se le condizioni cambiano
- è importante agire legalmente e tempestivamente
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