Licenziamento illegittimo: come difendersi e far valere i propri diritti

Ricevere una lettera di licenziamento può essere un momento difficile, ma non sempre è legittimo. In Italia il lavoratore è tutelato da precise norme, e in caso di licenziamento illegittimo, ha diritto a essere reintegrato o risarcito.

In questo articolo ti spieghiamo cosa si intende per licenziamento illegittimo, come riconoscerlo e soprattutto cosa fare per difendersi, anche in tempi rapidi.


⚖️ 1. Cos’è un licenziamento illegittimo?

Un licenziamento è illegittimo quando:

  • Manca una giusta causa (es. gravi comportamenti del dipendente)
  • Manca un giustificato motivo (es. esigenze aziendali reali e documentate)
  • Non viene rispettata la procedura prevista dalla legge o dal contratto collettivo

Esempi comuni:

  • Licenziamento “a voce” o senza comunicazione scritta
  • Motivi generici o pretestuosi
  • Assenza di contestazione disciplinare
  • Ritorsione o discriminazione (per maternità, malattia, opinioni, ecc.)

📄 2. Tipi di licenziamento e relative tutele

Licenziamento per giusta causa

Il lavoratore ha commesso un fatto gravissimo (es. furto, violenza, abbandono del posto di lavoro).
👉 Deve essere documentato e proporzionato.

Licenziamento per giustificato motivo oggettivo

Legato a motivi economici o organizzativi dell’azienda (es. crisi, ristrutturazione).
👉 Il datore deve dimostrare che non vi sono alternative al licenziamento.

Licenziamento per giustificato motivo soggettivo

Comportamenti del lavoratore non gravi ma ripetuti (ritardi, negligenze, ecc.).
👉 Serve una contestazione disciplinare scritta.

📌 In tutti i casi serve una comunicazione scritta motivata. In assenza, il licenziamento è nullo.


3. Cosa fare subito dopo il licenziamento

  1. Non firmare nulla senza leggere (specie rinunce o accordi “tombali”)
  2. Conserva la lettera di licenziamento
  3. Contatta un avvocato del lavoro per analizzare il caso
  4. Impugna il licenziamento per iscritto entro 60 giorni

📨 L’impugnazione va fatta tramite:

  • PEC
  • Raccomandata A/R
  • Conciliazione sindacale o giudiziale

⚖️ 4. Cosa si può ottenere legalmente

In caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore ha diritto a:

🔄 Reintegrazione nel posto di lavoro

Quando il licenziamento è:

  • Discriminatorio o ritorsivo
  • Oralmente comunicato
  • Privo di giusta causa evidente

💶 Risarcimento economico

Compensazione calcolata in base:

  • Alla retribuzione mensile
  • All’anzianità del lavoratore
  • Alla dimensione dell’impresa

✅ In molti casi si può chiedere anche:

  • Indennità sostitutiva della reintegra
  • Contributi previdenziali non versati
  • Danni morali o professionali (se dimostrabili)

🛠️ 5. Strumenti a tutela del lavoratore

  • Conciliazione sindacale o davanti all’Ispettorato del lavoro
  • Procedura giudiziaria (causa di lavoro) presso il Tribunale
  • Assistenza gratuita con patrocinio a spese dello Stato (se i redditi lo permettono)

📌 Molti casi si risolvono in via stragiudiziale, con una transazione equa e veloce.


📉 Attenzione ai tempi:

  • 60 giorni per impugnare
  • 180 giorni per avviare l’azione giudiziaria o la conciliazione
    👉 Scaduti questi termini, si perde il diritto di contestare il licenziamento.

📞 Conclusione: difendersi è possibile (e spesso doveroso)

Un licenziamento può sembrare definitivo, ma non sempre è giustificato né valido. In molti casi è frutto di abusi, errori procedurali o strategie scorrette da parte dell’azienda.

Difendersi legalmente:

  • è un diritto,
  • è spesso efficace,
  • può portare a soluzioni vantaggiose sia economiche che professionali.

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